Microrganismi effettivi e fervida

Gli EM,  microrganismi effettivi,  sono stati notati nelle loro caratteristiche meravigliose da un docente, Teruo Higa, nel 1981 presso la facoltà di agraria in Giappone nel tentativo di trovare qualcosa,  adatto alla diserbo delle piante biologiche, che non fosse ottenuto per sintesi chimica, ma trattasse piuttosto di un specie di lotta biologica.

Questo professore notò che questi microrganismi, pur appartenendo a molte categorie diverse, coesistono simbioticamente e in maniera sinergica, per esempio negli EM ci sono batteri fotosintetici o detti fototropici, sono i batteri della luce presenti nell’insalata, lieviti (numerosi nel lievito di birra, che può benissimo essere mangiato)  e batteri dell’acido lattico (presenti nello yogurt).

Gli EM sono stati selezionati in laboratorio (rispetto ai Fervida, di cui parleremo dopo, che invece vanno incontro a una fermentazione selvaggia nella loro riproduzione).

La loro fermentazione è più breve, vengono infatti saltate alcune fermentazioni tipo quella alcolica e acetica, e di fatto gli EM non sono acetici e i loro microrganismi sono anaerobi.

Egli osservò che esistono in natura tre tipi principali di microrganismi:

I microrganismi che causano fenomeni degenerativi e patologie, si riconoscono dal cattivo odore quando causano la putrefazione di un vegetale o animale, producono radicali liberi e con essi la distruzione delle cellule.

I Batteri rigenerativi, all’opposto favoriscono la costruzione naturale della vita organica, producono un buon odore e sostanze antiossidanti.

Gli ultimi sono, i Batteri Neutrali o Opportunisti che ( se anche i primi due, costituiscono solo il 5-10% ciascuno) essi rappresentano 80-90% e aiutano il vincitore nella battaglia fra rigenerativi e degenerativi, affiancando il vincitore o ripartendosi in misura uguale, da una parte e dall’altra, se gli altri due sono perfettamente in equilibrio e quindi nessuno dei due prevale sull’altro.

L’equilibrio fra entrambi permette alla vita di andare avanti ed entrambi sono necessari alla vita, grazie per esempio ai degenerativi le foglie che cadono al suolo, una volta putrefatte si trasformano in humus e restituiscono al terreno la sostanza organica sintetizzata fertilizandolo.

Negli ultimi 70 anni diventa predominante la disinfezione ambientale, si dà la caccia con antisettici di sintesi ai microrganismi tossici  uccidendo indiscriminatamente anche quelli rigenerativi, positivi.

In questo modo si interrompe il ciclo vitale nel terreno, e ne risentono le piante, gli animali che se ne nutrono e quindi anche la nostra salute.

Questi microrganismi esistono da 4 miliardi di anni, quindi ci hanno preceduti, accompagnati e sostengono ancora il nostro ciclo vitale.

Sono stati in grado di ripulire l’atmosfera, eliminando anche radiazioni radioattive, gas metano, ossido di carbonio, ammoniaca, anidride carbonica. Essi hanno aiutato la nascita degli oceani e di un ambiente favorevole alla vita. La vita viene dall’acqua come noi.

I microrganismi effettivi sostengono tre processi importanti e detti:

  1. La fermentazione utile detta anche Maturazione
  2. Principio antiossidante attraverso la produzione di polisaccaridi, enzimi,  minerali e vitamine C ed E.
  3. Principio della de-ionizzazione favorendo la riduzione degli elementi in forma ionica bloccando lo sviluppo dei radicali liberi.

Questi liberano uno ione ma gli antiossidanti lo inibiscono subito.

In questo modo i microrganismi oltre a favorire la nostra salute ritardano anche l’invecchiamento delle cellule del nostro corpo.

Quando spruzziamo dei microrganismi rigenerativi dove i degenerativi stavano prevalendo producendo per esempio muffe tossiche, i degenerativi vengono fagocitati e anche i miceti con l’odore cattivo delle muffe scompaiono dall’ambiente.

I rigenerativi sono potentissimi ri- trasmutano in naturale e quindi riconducono ad una origine sana l’inquinamento prodotto dall’uomo.

In un campo molto diserbato se ne trovano pochissimi, mentre in un grammo di terreno sano ce ne sono 100 miliardi, se ne trovano moltissimi nel bosco non ancora toccato dall’uomo, il nostro corpo ne contiene circa un kg e mezzo e sono loro che metabolizzano i farmaci, gli antibiotici e tutto ciò che ingeriamo, garantendo un sano funzionamento del nostro organismo.

Alcune malattie diffuse oggi come la candida,  sono dovute a troppi antibiotici che distruggono anche i microrganismi buoni.

Esistono molti detersivi potentissimi come antisettici e vengono anche profumati ma poco dopo che sono stati utilizzati i batteri della puzza si ripresentano e siamo da capo in questa battaglia incessante, poi finiscono nelle fogne e anche quì danneggiano l’equilibrio microbico. 

Gli EM vengono impiegati da 170 paesi.

Questi esserini sostituiscono completamente i pesticidi un tutte le coltivazioni

Vengono impiegati sia per disinquinare l’ambiente, le acque reflue, i laghi inquinati,  i fossati odorosi e tossici per la salute ma vengono impiegati molto in agricoltura e allevamento.

Le piante risultano più sane e resistenti al freddo e all’umidità.

La frutta coltivata e maturata con l’impiego degli EM risulta più saporita, più colorata e si conserva più a lungo.

Anche il vino raggiunge una maggiore qualità.

Però occorre tempo per ripristinare un equilibrio microbico, agendo sul terreno si ottengono i risultati più interessanti e le piante che crescono sullo stesso poi resistono maggiormente agli attacchi dei parassiti.

All’inizio bisogna fare per esempio nell’orto più trattamenti ripetuti ma nella prossima stagione queste cure saranno sempre minori.

L’ideale che il trattamento del terreno avvenga almeno tre volte prima della semina, con una diluizione di 1/1000.

Per sconfiggere l’attacco di parassiti si deve aumentare questa concentrazione a 1/200 o a 1/100.

Nell’allevamento i microrganismi assorbono gli odori (si è visto che l’88% degli odori viene abbattuto in un’ora e mezza, gli odori non vengono coperti ma proprio eliminati), allontanano mosche, zanzare  e altri insetti fastidiosi e gli animali sono più tranquilli.

I suini smettono di attaccare i loro simili perché dispongono dei minerali di cui hanno bisogno e anche i bovini sono meno aggressivi. 

I polli non si beccano più l’uno con l’altro.

Diminuisce sensibilmente il tasso di mortalità fra gli animali giovani dato che risulta rinforzato il loro sistema immunitario.

Irrorati settimanalmente nelle stalle gli EM proteggono dalla corrosione (emissione di ammoniaca dagli escrementi) e gli animali respirano meglio.

Mettendo qualche goccia nel cibo si ottengono carni più gradevoli.

E così la pulizia della casa viene meglio, anche il forno in cui il grasso si attacca in modo particolare viene meglio pulito che adoperando prodotti a base di soda caustica, per altro nociva sulla pelle. 

Ci sono sei città italiane dove li impiegano negli ospedali, Messina, Ferrara, Roma, Pavia ecc e dove hanno usato il cloro come disinfettante le infezioni erano il doppio rispetto a dove hanno usato gli EM.

 In Messico nel mare hanno osservato come questi microrganismi trasformano il petrolio in mangime per i pesci.

Se è da 40 anni che inquiniamo occorrono altrettanti anni per disinquinare la terra ma grazie agli EM questo miracolo è possibile, e lo faremo soprattutto per coloro che vengono dopo.

Se mettiamo le olive in un liquido in cui crescono i microrganismi benefici otterremo un probiotico eccellente.

Anche le acque putride da inquinamento possono tornare limpide alcuni terreni aridi d’Egitto si sono rinverditi.

Piante geneticamente modificate annaffiate con i microrganismi rigeneranti tornano a essere come prima.

Anche i detersivi vengono fagocitati, possono essere messi sulla spazzatura per profumarla e nella lettiera del gatto.

A Fukushima in meno di 10 anni la frutta e la verdura trattata è priva di radioattività mentre il cesio impiegherebbe 500000 anni per disgregarsi.

I FERVìDA

Ancora più antica è la pratica umana  dei fervìda, tecnica creata e tramandata in oriente legata al mondo buddista.

Sembra che i fervìda siano stati sperimentati la prima volta dal Buddha Siddharta Gautama mentre cercava rimedi curativi per i suoi discepoli.

La tecnica è stata tramandata dai monaci nei templi e presso le corti reali ed è stata intrisa di significati esoterici oltre agli utilizzi pratici.

Consiste nel mettere a fermentare non ceppi selezionati in laboratorio come per gli EM, bensì tutti e dieci le famiglie di batteri che a loro volta comprendono moltissimi generi di microrganismi aerobi, cioè avidi di ossigeno e anaerobi, i quali si nutrono di anidride carbonica.

Di solito si mettono a fermentare i frutti, parte più matura e nobile della pianta, di stagione possibilmente spontanei e selvaggi in acqua con  zucchero o miele. si pongono in un recipiente aperto agli scambi gassosi con l’esterno, isolato solo da un panno per evitare che moscerini  e polveri entrino nel nostro brodo che si arricchisce sempre più di probiotici. Lo zucchero viene fermentato in alcol e poi quest’ultimo viene trasformato in una sorta di aceto profumato.  Il procedimento è più lungo rispetto a quello degli EM, dura minimo 6 mesi- un anno.

La soluzione che si ottiene deve essere limpida, profumata come un buon aceto, per niente dolce e fra i batteri aerobi e anaerobi si crea una specie di collaborazione, nel senso che alcuni producono sostanze necessarie agli altri.

I fermenti di vita sono un rimedio universale, dato che ogni fervida può curare o lenire qualsiasi tipo di problematica.

La fermentazione produce in generale lo stesso tipo di sostanze, quindi con esse non può avere una efficacia precisa come altre terapie naturali tipo la fitoterapia, la floriterapia, l’aromaterapia, gli integratori alimentari, l’argento colloidale, l’omeopatia, ecc , infatti la fermentazione fa retrocedere le sostanze e queste agiranno soprattutto a livello intestinale come probiotici.

I batteri sono anche in grado di copiare e duplicare il DNA dei vegetali messi a fermentare, quindi la loro informazione principale non viene persa, la estraggono dalla pianta e ne ripropongono le sue qualità medicinali, anzi l’informazione viene copiata e amplificata e i fervida costituiscono dei super alimenti apportatori di sali minerali, sintetizzano tutte le vitamine compresa la B12, gli aminoacidi essenziali, gli acidi della frutta, l’omega 3-6-9 ecc…

I fervida sono espressione dell’equilibrio, dell’armonia e dell’amore che c’è in Natura. 

 La vitamina B12, un tempo abbondante negli alimenti poco igienizzati, sul terreno ancora integro, nelle insalate e nell’erba che gli animali erbivori strappavano dal suolo e quindi negli animali stessi che oggi la ricevono grazie agli integratori alimentari.  La B12 non può essere sintetizzata chimicamente ma viene prodotta da alcuni microrganismi. L’apporto nutritivo dei fervida è il massimo che si possa trovare in natura, con la fermentazione produce acidi benefici in grande quantità, come l’acido ellagico, l’acido malico, l’acido lattico, l’acido gallico, acido ialuronico, acido acetico, ecc…

Questa tecnica è stata arginata dall’avvento della chimica, come le altre cure naturopatiche, ma grazie alla signora chiamata Madame Pa Cheng questa tecnica è stata dissepolta dal passato e diffusa di nuovo dalla stessa anche attraverso una trasmissione radiofonica per raggiungere più ascoltatori possibili.

Pa Cheng proviene da una famiglia povera ed fortemente malata riesce a guarire grazie all’assunzione dei fervida, già presenti in casa perchè per tradizione la sua famiglia li utilizzava per fertilizzare il terreno.

La sua intuizione fu questa: “se i fervida fanno così bene al terreno faranno bene anche a mè”. Pa Cheng, dopo essersi ripresa studiò le diverse cure naturopatiche ma avendo intuito la grandezza di questo rimedio abbandonò la naturopatia e si dedicò esclusivamente ai fervi’da.

I microrganismi che si riproducono nei fervida sono molto numerosi ed efficaci per le malattie umane, tanta che Pa Cheng ne possiede alcuni che hanno 20-30 anni di invecchiamento.

Più sono invecchiati e più diventano efficaci, infatti in questo caso sono sufficienti poche gocce al giorno.

Lei ha scelto 6 frutti da fare fermentare, il Noni ( la Morinda citrifolia) chiamato anche l’albero della cefalea, la Tinospora crispa, l’Amla o uva spina indiana, il Litchi, il Longan e la Haritaki , li fermenta questi frutti separatamente per un anno e poi e poi unisce in rigenerazione per gli anni successivi. Pa Cheng dice “ la vita è semplice, ha bisogno di poche regole e di tanto amore, di alcune nozioni ma anche di fantasia e di praticità. Considera i fervida come un meccanismo primordiale di difesa e di tutela dell’amore.

Pa cheng con i suoi fervida concentrati e maturati  per 12 anni, ottiene dei colliri con cui cura il glaucoma, le infezioni agli occhi, la miopia, la presbiopia, l’astigmatismo, le retinopatie e lo strabismo.

Poi Stefano Abruzzese, italiano che vive in Tailandia, senti una sua trasmissione e convinto della altissima valenza di questa tecnica si è concentrato nel conoscerla bene e poi diffonderla in Italia.

Stefano sostiene che questi microrganismi da soli sono deboli e facilmente sopprimibili, è la loro identità di gruppo che li rende invincibili.

Quando i microrganismi si coalizzano  diventano invincibili.

Fermentarli separatamente per un anno e poi assumerli mescolati o alternandoli costantemente.

Ottima soluzione è anche mettere a fermentare le diverse bucce dei frutti sani in un gran misto, così facendo creiamo un fervida ricchissimo di proprietà e utile per farne un rimedio universale.

Anche nella nostra alimentazione troviamo alimenti fermentati come il formaggio, lo yogurt, la birra, il vino, l’aceto, il pane.

Quando mettiamo a fermentare i vegetali inneschiamo una competizione e quindi una battaglia fra i microrganismi  degeneranti e rigeneranti,  tra il buio e la luce, fra lo yin e lo yang, tra emozioni negative di morte, paura e positive di rinascita, fra cielo e terra. E per far vincere i batteri buoni occorre crear loro le condizioni favorevoli, cioè basta che lo zucchero sia ⅕ dell’acqua in cui è sciolto. Costituendo le basi microbiche del nostro equilibrio naturale, questa introduzione di microrganismi è molto importante per la nostra salute a più livelli.

I fervida ci riequilibrano anche a livello emozionale infondendo gioia e serenità. Agiscono a livello fisico come Super nutriente e a livello energetico, dato che con una lunga fermentazione si estrae completamente l’energia della pianta.

Anche dal punto di vista etico noi mangiamo animali ma non li uccidiamo perché sono organismi simbionti, vivono perfettamente nel nostro intestino e nel nostro corpo collaborando con la flora batterica a produrre anticorpi, a riparare tessuti, a eliminare sostanze nocive e dal punto di vista spirituale a migliorare la circolazione delle energie, sbloccando i chakra. I fervida sono un alleato antico per tempi difficili moderni

Migliorano il sistema immunitario, la digestione, curano i problemi della pelle, la cicatrizzano, curano la psoriasi, disintossicano l’organismo anche dai metalli pesanti quindi la chelazione, rigenerano la flora batterica.

METODI PER FARE I FERVIDA

Si possono impiegare: germogli, frutti, semi, foglie, radici, cortecce

Come dolcificante si può usare: zucchero di canna, sciroppo, malto e miele che è più raffinato ma rispetto allo zucchero ha un altro costo.

Come acqua meglio priva di cloro e fluoro, come quella del rubinetto va bene se fatta bollire  per 2 ore e poi lasciata decantare per il resto della giornata. Si può impiegare l’acqua distillata anche se energeticamente è un’acqua morta, la ravvivano i microrganismi. Acqua demineralizzata o acqua in bottiglie, quella di fonte sarebbe la migliore, dato che non ha cloro, è molto viva, ed è ricca di sali minerali.

I vegetali possono essere freschi , secchi e in polvere. Quando avete messo zucchero, piante, e acqua, lo zucchero comincerà a fermentare producendo alcol che in una seconda fermentazione insieme all’acqua si trasformerà in aceto. Nei primi 2 mesi la pianta fermentando e producendo CO2 salirà a galla e dolcemente 2 volte a settimana con la mano si spinge dolcemente la materia vegetale verso il basso, questo serve a creare la simbiosi fra i microrganismi aerobi e quelli anaerobi.

Dopo i primi 2 mesi magari qualche erba sale ancora a galla ma i batteri buoni hanno così impregnato il vegetale che sanno cavarsela di fronte ad un attacco dei batteri della putrefazione.

Il brodo se ha in superficie una pellicola chiara và tutto bene, se invece è nera ed il brodo puzza allora  i microrganismi degeneranti della putrefazione hanno avuto la meglio, ma se creiamo il giusto rapporto fra acqua e zucchero, di solito tutto va bene. Non è importante la quantità di erba ma il % fra il liquido e lo zucchero. . 

Di solito il vegetale impiegato per fare i fervida viene lavato e immerso prima e lasciato in immersione in acqua e aceto naturale o acqua e fervida. Di solito i fervida sono pronti per l’assunzione dopo un anno, il tempo minimo per l’assunzione è di quattro mesi, cominciando con poche gocce e aumentandole man mano dato che il corpo viene disintossicato e disinfiammato.

 Ma se si comincia con una dose elevata il corpo faticherebbe nel metabolizzarla.

Alla fine dell’anno si può procedere filtrando il tutto e rimettendo la pianta residua e la madre in altra acqua e zucchero nel rapporto di ⅕.L’aggiunta di nuova acqua viene chiamato rabbocco.

Le piante possono essere messe anche giornalmente nella soluzione acquosa zuccherina di ⅕, anche se di solito i fervida diversi e maturati un anno vengono mescolati assieme al momento dell’uso.

I fervida si possono assumere oralmente, si possono mettere sulla pelle come impacchi e farne bagni, versando nella vasca un bicchiere di fervida e rimanendovi 30 minuti.

Possono essere messi al posto del dentifricio per rinforzare le gengive e pulire bene i denti. Rendono più nutrienti gli alimenti cotti.

Sono buoni antiparassitari per animali e piante, aumentano la conservazione degli alimenti, e rendono potabile l’acqua.

Il rapporto fra i vari componenti è:

 1 in grammi di zucchero

 3 in grammi  di frutta fresca

 5 in grammi di acqua 

Si divide per 10 il volume del contenitore, mettiamo che sia 4000 ml,

poi lo si moltiplica per la quantità dei vari ingredienti.

Es 4 litri, divido prima per 10 e trovo 400.

poi moltiplico i 400 per 1( = 400 di zucchero) poi x 3 ( = 1200 di frutta fresca) e poi x 5 ( = 2000 di acqua di sorgente) per ottenere le quantità.

Rimane uno spazio vuoto nel recipiente di 400 ml necessario per l’espansione del liquido durante i primi mesi di fermentazione, altrimenti il liquido fuoriesce dalla garza che chiude il tutto ai moscerini ma lascia passare l’aria.

Ma più semplicemente si mette l’acqua fino a metà recipiente, gli si aggiunge ⅕ di zucchero e poi i la frutta, lasciando un po di spazio rispetto al bordo del vaso.

Se la pianta contiene poca acqua e zuccheri come la  foglia fresca

( rispetto alla frutta matura). 

Per calcolare bene la quantità di acqua e zucchero, calcolo prima ⅗ di acqua, ci sciolgo ⅕ di zucchero e poi aggiungo le erbe fino a raggiungere i 9/10 del vaso.

Oppure si riempie il recipiente con la nostra pianta fresca per la metà del vaso e poi si aggiunge la soluzione edulcorata di acqua ( rispettando sempre  il rapporto 5 acqua/1 zucchero) quasi fino al margine superiore del vaso, lasciando almeno un decimo libero dello stesso.

Si può partire anche dalla polvere o dalla pianta secca.

I rapporti tra Lo zucchero e l’acqua devono rimanere 1/5, 2/10,3/15, specialmente se la pianta contiene poco zucchero e acqua.

Anche i fervida sono ottimi per fertilizzare il terreno agricolo, si può in questo caso non mettere zucchero nel macerato, che sarà pronto in pochissimo tempo, sarà meno acido e anche se è andato a male può essere utilizzato sulla terra, può essere fatto con scarti alimentari.

Posso spruzzarlo anche sulle foglie per i parassiti, opportunamente diluito, almeno al di sopra del 3 per cento, e poi sciacquare con acqua altrimenti rischiano di bruciare.

Sul terreno con questa diluizione non ci sono rischi.

Lo applico per più settimane, ed è valido per 6 mesi

Può essere sparso sul terreno con una diluizione di 1/1000 e dato almeno 3 volte prima della semina