Le Microdosi

Il metodo di cura basato su microdosi è nato in Messico… I rimedi sono molto diluiti (quasi al livello omeopatico) e, di fatto, rimane solo una traccia della sostanza da cui sono ricavati per diluizione.

Si impiegano rimedi già esistenti come il farmaco di sintesi, l’olio essenziale, la tintura madre e tessuti animali.

Il loro tipo di azione è completamente diversa dagli altri metodi: essendo Neuro-Ormonale viene stimolato l’ipotalamo ed il sistema nervoso a trasmettere le qualità del medicamento.

Il rimedio, opportunamente diluito, viene posto sopra e non sotto la lingua, come si fa con i rimedi omeopatici.

Praticamente è il cervello che media le proprietà, disponendo l’organo bersaglio al suo riequilibro con messaggi ormonali ed  impulsi elettrici, molto più veloci della molecola chimica.

In questo caso la guarigione è più rapida e radicale e non c’è inquinamento (intendendo che non ci sono effetti collaterali).

Si verifica il principio del giuramento Ippocratico, tanto importante per chi vuole diventare medico:

”primum non nuocere”

Negli ospedali del Messico, con strumenti diagnostici della moderna medicina, sono state comprovate l’azione delle microdosi e confrontate con quelle degli stessi farmaci allopatici, da cui sono stati ricavati.

Questi controlli sono stati testati con l’elettroencefalogramma, osservando che con la microdose del fenobarbital in 10 secondi si otteneva la stessa risposta del farmaco nella sua azione chimica, e perdipiù si riscontravano degli effetti più marcati.

E’ stata poi diluita 12000 volte, secondo la preparazione  della microdose, la dose allopatica di digitale, impiegata comunemente nell’aritmia, nell’insufficienza cardiaca e nella tachicardia.

In quest’altro caso, in pochi secondi l’azione della microdose è stata confermata simile al farmaco dall’elettrocardiogramma.

Il chiaro motivo per cui questa tecnica non si è ancora diffusa è che con l’alta diluizione del medicamento non c’è più un guadagno e non ci sarebbero più le malattie iatrogene.

Queste costituiscono ⅓ di tutte le malattie adesso presenti.

La spesa sanitaria, riferita ai pensionati e ai malati cronici, verrebbe molto ridotta, ma anche nella fitoterapia e negli oli essenziali il risparmio economico sarebbe elevatissimo, e con grande vantaggio della Natura, pensate anche soltanto ai numerosissimi alberi di tea tree, abbattuti per la sua essenza.

Inoltre molti oli essenziali, efficacissimi, vengono usati solo esternamente per la loro possibile tossicità, legata soprattutto alla forte concentrazione delle sostanze attive degli stessi. 

Con la loro diluizione in microdose invece possono essere impiegati oralmente.

Molte piante potrebbero estinguersi, tranne il salice che invece è stato fortunato, dato che sinteticamente è stata prodotta la sua molecola più importante, quella dell’acido acetil salicilico.

Una dose di medicamento giornaliero viene quì diluito da 1000 a 15000 volte e questa tecnica non poteva che nascere” in un un paese, in cui gran parte della gente è economicamente povera come nel Messico.

La diluizione delle microdosi supera di poco lo zero di avogadro, avvicinandosi alle prime 2 diluizioni centesimali dell’omeopatia di Hahnemann.

Non si tratta di rimedi omeopatici, per i quali vale il principio curativo dei “simili”; in questo caso invece come nell’allopatia, vale il principio dei “contrari”( dove nell’infiammazione utilizzerò l’antinfiammatorio).

Unica controindicazione è l’allergia che si può avere per una qualsiasi sostanza, anche se questa fosse assunta a dosi minime.

MODALITÀ DI ASSUNZIONE E  PREPARAZIONE

Mentre la modalità di assunzione per le microdosi preparate dall’olio essenziale, dalla tintura madre e dai numerosissimi e diversi farmaci è identica, la preparazione delle microdosi dai farmaci, richiede un passo in più.

Nel senso che nel caso del farmaco, la diluizione iniziale varia per ogni medicinale ed essendo numerosissimi i farmaci utilizzati in microdose, vi rimando al libro scritto da Marco Santello e Marcella Saponaro, che ne parla dettagliatamente.

Invece per preparare la microdose partendo dal un qualsiasi olio essenziale, basta diluire due gocce in 20 ml di un distillato qualsiasi, tipo Vodka o altra soluzione idroalcolica al 33% circa, versando il tutto in un boccettino da 20 ml con il contagocce.

Per preparare la microdose partendo dalla tintura madre, anche in questo caso ci vuole solo un passaggio, ma il numero di gocce da mettere nel boccettino da 20 ml, in cui c’è alcool al 33%, varia da pianta a pianta. 

In questo caso se ne usano da 6 a 150 gocce e non solo 2 gocce, dato che la tintura è molto più diluita rispetto all’olio essenziale.

Come posologia si assumono nella prima ora del primo giorno 2 gocce del boccettino, ogni 10 minuti (in cui sono stati diluiti uno dei vari rimedi come T. Madre, O. Essenziale, farmaco o rimedio animale).

Dalle altre ore del primo giorno si assume sempre 2 gtt sopra la lingua,  da adesso fino alla fine della giornata, ogni ora.

Nei giorni seguenti ( 2°, 3°,- 4° ecc…) bastano 2 gocce, 4 volte al giorno, prendendoli una volta al risveglio e prima di addormentarsi e le altre 2 volte a stomaco vuoto (sempre 2 gocce sulla lingua).

In veterinaria hanno ottenuto effetti molto interessanti, usando farmaci antibiotici e antinfiammatori in microdose.

Per i bambini la quantità in gocce dei vari rimedi, diluiti nei 20 ml, resta la stessa di un adulto, ma si sostituisce buona parte dell’alcool, o tutto l’alcol con il miele o con uno sciroppo naturale.

In questo caso la microdose si conserva per poco, rispetto all’uso dell’alcool, dato che l’alcool è un ottimo conservante.

Generalmente la microdose si conserva per 5 anni.

Questo metodo di cura è stato messo a punto in Messico dal medico Eugenio Martinez Bravo, una trentina di anni fà, con “tali risultati positivi”, che si diffuse in tutto il mondo fra quasi 50000 medici.

Un mio conoscente, molto preparato in materia, pur conoscendo gli altri metodi della naturopatia, scelse questo metodo e lo adottò per 23 anni, dicendo che a differenza degli altri rimedi, in questo caso l’effetto andava aumentando con il tempo, pur mantenendo così minima e diluita la microdose.

La cura viene prolungata per il tempo doppio rispetto a quando i sintomi spariscono, quindi se si guarisce in 3 settimane, per evitare che i sintomi ricompaiono si prosegue per altre 3 settimane.

Non si creano dipendenza né fisica che psichica.

Anzi, con questa tecnica si può disintossicare il corpo da varie sostanze ( farmaci, ormoni sintetici, droghe allucinogene, come la marijuana, l’hashish, l’alcool e dalla nicotina delle sigarette).

Se utilizziamo farmaci in microdose, sono meglio quelli che contengono un solo principio attivo.

Ma il paziente potrebbe soffrire di più disturbi, in questo caso si preparano molti flaconcini diversi di microdosi e vengono somministrati, uno dopo l’altro, a distanza di 1 minuto.

Riguardo alle piante, si impiegano solo piante fresche per beneficiare di tutto il loro complesso biochimico ed enzimatico.

Per concludere questo metodo è rapido, semplice, efficace, molto economico, privo di effetti collaterali, non crea dipendenza fisica e non ci sono interazioni con i farmaci. 

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