In questo articolo affonteremo diversi argomenti:
- Preparazione degli oleoliti
- Preparazione della pomata anidra e idroalcolica
- piante utili negli oleoliti, secche o fresche
- Oli essenziali consigliati per alcune pelli
- Caratteristiche di alcuni oli fissi
- Oli fissi consigliati in funzione della tipologia di pelle
Preparazione degli oleoliti detti anche oli medicati
Sono macerati in olio di:
- piante aromatiche e quindi ricche di essenza volatile
- piante oleose ma poco profumate come la Calendula, l’Arnica e l’Iperico
- piante resinose (in questo caso la macerazione deve essere a caldo)
- piante con vitamine liposolubili (come la carota ricca in beta carotene)
- piante con glucosidi come l’Erica, il Ligustro, il Pioppo, il Salice, ecc.
L’olio deve essere preferibilmente biologico e macerato a freddo, per essere ricco delle sue qualità organolettiche oltre a non contenere pesticidi e per estrarre bene i principi attivi delle piante medicinali.
L’oleolita non va fatto con l’olio di mandorle a meno che non ci si limiti ad aggiungere all’olio un olio essenziale, questo perché l’olio estratto dalle mandorle è già saturo di per sé e perciò non estrae bene i principi delle piante, in più si conserva male come oleolita, cioè irrancidisce velocemente.
L’olio più usato, economico, buono nella conservazione e per le sue qualità valide per tutti i tipi di pelle è l’olio di girasole.
Macerazione
Procediamo sminuzzando la pianta o meglio pestandola anche con un mortaio, la mettiamo nel vaso e la copriamo con l’olio scelto versando anch’esso nel vaso, lasciamo 2-3 dita di spazio libero nel barattolo per la sua agitazione e quindi chiudiamo con il coperchio (solo nella macerazione tradizionale e/o in quella a digestione solare) per iniziare l’estrazione che può durare un tempo variabile (come vedremo fra poco).
Conclusa questa fase di macerazione si separa l’olio dalla pianta usando un colino, il solido viene pressato, anche aiutandosi con un torchietto se possibile e si uniscono i due liquidi oleosi, quindi si lascia decantare il tutto per almeno tre giorni, e lo si filtra questa volta con della carta da filtro e un imbuto, coprendo la superficie dell’imbuto e del filtro pieno di olio con un piatto.
Con la carta da filtro la filtrazione è molto lenta e occorrerà una giornata intera e per ridurre l’ossidazione dell’olio è meglio coprirne la superficie.
Nel versarlo nel filtro non si versa l’ultima parte sul fondo del barattolo, specialmente se si vedono delle bolle di umidità sul fondo, che alla lunga, causerebbero l’irrancidimento dell’oleolita.
Quest’ultima parte sarà la prima da usare.
Per eliminare l’umidità, se una piccola parte di essa si trovasse sul fondo, ci si può aiutare con un imbuto separatore o una siringa che ci permette di estrarre bene l’acqua se l’olio è decantato in un bicchiere a forma conica.
Possiamo scegliere fra tre tipi di macerazione per fare l’oleolita:
La macerazione breve del bagno maria è la più adatta alle piante fresche perché tenendo in questa operazione il vaso di vetro senza coperchio,(ma si può sempre mettere sopra il vaso un telo a trama larga) il calore del bagnomaria in cui è immerso il nostro vaso, favorisce l’evaporazione dell’umidità della pianta fresca.
Dato che il calore a cui è sottoposto l’olio raggiunge i 50-60 gradi centigradi esso deve essere termoresistente come l’olio di Jojoba, Oliva, Riso, Ricino, Girasole, ecc. e ci si può aiutare a mantenere la temperatura bassa mettendo due pentolini uno nell’altro con dentro l’acqua in entrambi e il vaso con l’olio e la pianta nel pentolino soprastante.
Questa digestione dura dalle 2-3 ore e dopo aver decantato e filtrato l’erba impiegata, l’estratto è pronto, ma se vogliamo possiamo ripetere la digestione a bagnomaria con pianta nuova e l’oleolito appena ottenuto per rinforzare di principi attivi l’oleolita come quando si estrae l’olio essenziale dai fiori di Serenella.
Nella macerazione detta digestione solare, si possono usare piante fresche come l’Iperico, l’Arnica, la Melissa, ecc che seccando renderebbero molto meno come efficacia terapeutica ma più frequentemente si usano piante secche, per non irrancidire l’olio.
Si impiegano oli sempre termostabili e anche fotoresistenti come olio di oliva, girasole, ricino, jojoba, burro di karitè, avocado, sesamo, nocciolo, (a questo riguardo ci si può aiutare coprendo il vaso, oltre che con il suo coperchio, con un canovaccio o con della carta argentata che impedisce ai raggi solari di danneggiare l’olio, in questa macerazione non si usa l’olio di Riso che è molto fotolabile).
Questa macerazione dura circa 2-3 settimane e ogni giorno il vaso deve essere ritirato quando va via il sole.
Infine vediamo la macerazione tradizionale, cioè quella più lunga ottenuta mettendo la pianta secca nell’olio e il tutto tenendolo per 2-3 mesi al buio in un luogo fresco e asciutto e agitando il barattolo 2-4 volte alla settimana, come si fa anche in quella solare, e in questo tipo di macerazione viene consigliato l’olio di Vinaccioli molto resistente all’irrancidimento ma non al calore, né ai raggi del sole come alcune piante ricche di vitamine e principi attivi termolabili.
Potrà essere utilizzato anche l’olio di oliva, jojoba, girasole, ecc.
Il rapporto droga / olio è ⅓ per la droga secca, ½ per la pianta fresca, ma l’importante è coprire sempre l’erba con tre dita di olio, e lasciare in questa fase uno spazio libero nel barattolo per permettere l’agitazione, ovviamente con barattolo chiuso, 2-3 volte a settimana, questo, nella macerazione solare e nella macerazione lunga al buio.
L’olio ottenuto si conserva bene per sei mesi-un anno, quando scade lo si avverte subito dall’odore dell’olio che irrancidisce, ma può conservarsi efficace anche per due anni se vengono aggiunti dei conservanti naturali come ⅓ – ¼ di olio di Jojoba, o il 10% di Benzoino, o lo 0,25% di vitamina E, o un olio essenziale messo in misura dello 0,5 a 1,5% per gli oleoliti estetici e 1,5-3% per aumentare l’effetto curativo dell’oleolita.
L’olio essenziale migliora la penetrazione, la conservazione, l’odore specialmente se si impiega l’olio di oliva che alla lunga non ha un odore raffinato e aumenta notevolmente l’effetto erboristico del macerato.
L’oleolita viene quindi versato in un barattolo di vetro del suo stesso volume, oppure lo si può rabboccare un poco con altro olio.
I nemici nella conservazione dell’olio sono l’umidità che è la prima causa dell’irrancidimento, l’intensità del calore, le radiazioni luminose, l’ossigeno che ossida e che ci porta a rabboccare il barattolo.
Si possono mescolare più oli, arricchendo le qualità organolettiche dell’oleolita.
Con l’oleolita si possono poi fare le pomate anidre, idroalcoliche e i saponi.
Le pomate idroalcoliche sono arricchite non solo dalle qualità organolettiche, che spesso provengono dalla mescolanza di più oli.
Sono arricchite dalle proprietà molto concentrate degli oli essenziali, e dagli estratti idroalcolici della tintura madre che con l’oleolita estraggono praticamente tutto della pianta.
Con le pomate anche la conservazione risulta prolungata, un oleolita trasformato in pomata idroalcolica prolunga la sua azione da 6 mesi-1 anno dell’oleolita, a 2-3 anni della pomata(rispettivamente per le pomate idroalcoliche e poi anidre.
Certo la preparazione è più complessa dovendo allineare le proprietà degli oli utilizzati come solvente con quelle degli oli essenziali e delle piante utilizzate nell’oleolita, oltre a quelle della tintura madre.
Anche le qualità organolettiche dell’olio scelto devono essere adatte al tipo di pelle che viene curata.
Pomata anidra
Si scaldano a bagnomaria 90ml di un oleolito e poi si sciolgono dentro 14g di cera d’api grattugiata e quando la cera si è sciolta si toglie il tutto dal calore e prima che si solidifichi, si aggiungono 1- 4 ml di olio essenziale che si devono ben mescolare con il resto, quindi si versa in qualche barattolo per pomate e quando la pomata è solida si chiude il barattolo.
Questa pomata anidra si conserva 3 anni fuori dal frigo.
Pomata idroalcolica
Nella pomata si può aggiungere anche una tintura idroalcolica per completarla ulteriormente di proprietà e si procede in questo modo: Si scaldano 70ml di un oleolita con il bagnomaria, ci si scioglie 2g di lecitina di soia in polvere, e poi si sciolgono nel tutto sempre 14g di cera d’Api.
Quando anche la cera si è sciolta si aggiungono lentamente 10-20 ml di tintura alcolica scaldata a parte, si frulla per mescolare bene il tutto e prima che si solidifichi si aggiungono da 1 a 4 ml di olio essenziale, quindi si versa nel barattolo e quando la pomata è abbastanza solida è fredda si chiude bene con il suo coperchio.
Questa pomata idroalcolica si conserva bene per 2 anni.
Piante utili negli oleoliti
Negli oleoliti si utilizzano principalmente piante ricche di oli essenziali, resine o glucosidi, seguirà un elenco di alcune piante che li concentrano in una parte della pianta indicata da usare come secca o fresca.
Achillea | sommità fiorita | fresca o secca |
Alloro | foglie e bacche | fresche o secche |
Arnica | fiori | FRESCHI |
Basilico | foglie | fresche o secche |
Calendula | capolini | secchi |
Camomilla | capolini | secchi |
Carota | fittone | FRESCO |
Consolida | radice | fresca o secca |
Elicriso | fiori | freschi o secchi |
Erica | fiori | freschi o secchi |
Eucalipto | foglie | secche |
Fieno Greco | semi | polvere |
Finocchio | semi | polvere |
Ginepro | bacche | FRESCHE |
Iperico | fiori | FRESCHI |
Lavanda | fiori | freschi o secchi |
Ligustro | fiori | FRESCHI |
Luppolo | coni | FRESCHI |
Maggiorana | foglie | fresche o secche |
Melissa | foglie | FRESCHE |
Origano | foglie | fresche o secche |
Malva | fiori e foglie | FRESCHE |
MIELE | ||
Noce | mallo | FRESCO |
Peperoncino | frutti | secchi |
Pino | gemme | FRESCHE |
Pioppo | gemme | FRESCHE |
Rosa Gallica | fiori | FRESCHI |
Rosmarino | fiori e foglie | freschi o secchi |
Salice | corteccia o linfa | FRESCA |
Salvia | foglie | fresche o secche |
Santoreggia¹ | foglie | fresche o secche |
Serenella | fiori | FRESCHE |
Tiglio | fiori | freschi o secchi |
Timo | sommità fiorita | fresca o secca |
Verbasco | foglie | fresche o secche |
Verbena | parte aerea | fresca o secca |
Zenzero | rizoma | secco |
¹ Le piante idrosolubili sempre utili in cosmetica, vengono emulsionate nelle pomate come Alcoliti o Tinture Madri.
² Le altre piante con principi prevalentemente idrosolubili ma sempre utili in cosmetica vengono emulsionate nelle pomate attraverso gli Alcoliti o le Tinture Madri.
Seguiranno alcune piante aromatiche di cui si utilizzano gli olii essenziali con le relative proprietà cosmetiche ed il tipo di pelle a cui si prestano meglio.
Oli essenziali puri che si possono aggiungere agli oleoliti o alle pomate, in base al tipo di pelle
Questi oli essenziali puri possono essere aggiunti agli oleoliti, anche se di solito vengono soprattutto aggiunti alle creme e alle pomate anidre e idroalcoliche.
ALLORO, utile nella pelle grassa, acne e foruncoli.
ARANCIO AMARO, utile nella pelle avvizzita e atonica.
BASILICO, utile nella pelle mista e come schiarente e drenante.
BENZOINO, per pelli aride, fissurate e con prurito.
CAMOMILLA, per pelli sensibili, fragili o infiammate o con dermatosi.
CANNELLA, per pelli miste e come astringente.
CAROTA, per pelli devitalizzate, con macchie, rughe e dermatiti.
CIPRESSO, per pelli miste, disidratate e impure.
CITRONELLA, adatta a pelli grasse e iperseborroiche o con ispessimenti, E’ un ottimo repellente per insetti.
ELICRISO, per pelli fragili, ecchimosi, acne e dermatiti.
L’Elicriso agisce come dermopurificante, antiinfiammatorio, lenitivo, protettivo e riepitelizzante.
EUCALIPTO, è utile a pelli grasse, a curare le micosi, le dermatiti e le congestioni cutanee.
FINOCCHIO, per pelli grasse e come detergente e tonico. Agisce da dermopurificante.
GELSOMINO, per pelli sensibili e irritate.
GINEPRO, per pelli grasse, con macchie, iperseborroiche, e impure. Esso è dermopurificante e riepitelizzante.
LAVANDA, adatta a pelle mista e grassa.
La Lavanda cura l’acne, le abrasioni, le irritazioni. E’ antisettica e antibatterica. dermopurificante e stimolante.
LIMONE, cura la pelle mista e grassa.
Protegge i capillari ed è schiarente oltrechè fotosensibilizzante.
MELISSA, per pelli grasse, impure o con smagliature.
MENTA PIPERITA, per pelli miste, pruriti e arrossamenti.
ORIGANO, per pelli grasse, miste, infette.
PEPE NERO, per pelli miste, grasse o con smagliature.
PINO MARITTIMO, adatto a pelli grasse.
PINO MUGO, per pelle mista e dermatosi.
PINO SILVESTRE, adatto a pelli miste, irritate o con congestione cutanea.
ROSA, per pelle secca, sensibile, per senescenza e da decongestionare.
ROSMARINO, per pelle grassa.
Stimola la circolazione ed’ è astringente.
SALVIA, per pelli miste, dermatitiche, con pori dilatati o con abrasione.
TIMO, per pelle mista e grassa, infetta o acneica.
VANIGLIA, per pelli miste, impure o con rughe.
VERBENA, per pelle mista e grassa.
Adatta a impurità, acne e abrasioni.
ZENZERO, per pelli miste o con capillari dilatati.
MIELE, aggiunto agli oleoliti ha proprietà emolliente, idratante, lenitiva, cicatrizzante sebo regolatore e decongestionante.
Caratteristiche di alcuni oli fissi impiegati per fare gli oleoliti
Olio di Oliva
Ricco di vitamina E, antiossidante, regge bene al calore e alla luce e difficilmente irrancidisce, quindi si presta a tutte e tre le preparazioni:
- Breve, con il bagnomaria, adatto anche alla pianta fresca.
- Media, con la digestione solare, che avviene in 14 – 21 dì.
- Lunga che dura dai 2-3 mesi e avviene in luogo buio e fresco.
L’olio di oliva si presta bene ai massaggi per i dolori reumatici, essendo disinfiammante e rigenerante.
Si presta ottimamente anche nelle preparazioni cosmetiche, essendo ricco in vitamina A, E ( questa vitamina è l’antiossidante più potente), lenitivo in caso di arrossamenti, idratante, elasticizzante, nutriente ed emolliente, indicato per pelle e capelli secchi, ai capelli ridona lucentezza..L’unico inconveniente è l’odore marcato che però può essere mascherato con l’aggiunta di olio essenziale. Viene considerato un olio leggero.
Olio di Girasole
Resiste alla luce e rispetto al calore meno dell’olio di oliva, di riso e di jojoba e comunque si presta ai tre tipi di preparazioni degli oleoliti.
Ha proprietà liscianti ed è particolarmente adatto per tutti i problemi della pelle dei bimbi, pelli infiammate, irritate, arrossate e dermatitiche.
Quindi utile per tutti i tipi di pelle, anche secche, danneggiate dal sole.
Contiene molta vitamina E, e D, A, K, F e insieme nel rapporto 2/1 con l’olio di ricino elimina molto bene le cellule morte e le impurità cutanee ammorbidendo la pelle.
Si ricorre spesso a quest’olio negli oleoliti casalinghi.
Olio di riso
e’ un olio leggero, resiste molto bene al calore, ma non alla luce quindi è indicato nella preparazione a bagnomaria e tradizionale all’oscuro ma non nella digestione solare. Protegge la pelle dai raggi u.v. del sole,(scottature) è un buon antiossidante ed è adatto alla pelle dei bambini, ma soprattutto per le smagliature, elasticizzando bene la pelle.Spesso viene adoperato per curare i capelli mettendosi una cuffia durante la notte. Esso è economico ed è meglio quello spremuto a freddo. Anche se per per la sua estrazione, con solventi chimici, l’olio di riso è poco biologico.
Olio di Jojoba
E’ più una crema liquida che un olio, molto simile alla pelle e perciò molto penetrante.
Resiste incredibilmente all’irrancidimento anche scaldato ripetutamente e per questo motivo viene aggiunto agli altri oli per migliorarne la loro conservazione aggiungendone ⅓ -¼.
Protegge la pelle dagli agenti esterni, previene le rughe sul viso e sul collo, nutre la pelle e i capelli.E’ adatto alle pelli miste, grasse, secche, sensibili e devitalizzate. E’ leggerissimo.
Olio di mandorle dolci
Secondo alcuni autori questo olio non si presta molto bene a utilizzarlo per preparare un oleolita sia per la veloce tendenza all’irrancidimento sia per la sua ridotta tendenza ad assorbire altri principi attivi oltre ai propri essendo esso già saturo di per sé. Questo olio contiene acido oleico, linoleico e acidi grassi soprattutto miristico
Ma indipendentemente da queste considerazioni esso possiede molteplici proprietà.
Rinnova molto bene la pelle, nutre sia il corpo che i capelli, e si rivela eccelle per le smagliature. Si presta bene a curare le pelli secche, sensibili, delicate e danneggiate o con smagliature. E’ un olio leggero e termolabile.
Olio di germe di grano
Anch’esso è un olio termolabile,con elevate percentuali di acido linoleico, oleico, e insaponificabili come tocoferolo, fitosteroli e fosfolipidi; è ricco di vitamina E, lecitina, vitamine A e D e si rivela un ottimo antiossidante e riequilibrante consigliato per pelli secche alla fine dell’estate, danneggiate o macchiate. Come doposole o sui capelli fragili inariditi o con forfora dona un miglioramento immediato. Esso è emolliente, restitutivo e idratante.
Olio di ricino
E’ un olio termostabile e quindi adatto per fare oleoliti con la digestione solare e con il bagnomaria. E’ un olio pesante ottimo per capelli e ciglia grassi, secchi, fragili e sfibrati, li rinforza, li nutre, e ne favorisce la crescita. E’ adatto a pelli danneggiate e irritate.
Viene impiegato nella produzione dei rossetti rendendoli molto luminosi.
Olio di lino
E’ un olio termolabile, specifico per le infiammazioni e per le allergie e adatto alla cura dei capelli. E’ un olio pesante.
Maria Treben nell’oleolito di Iperico per le bruciature lo consiglia al posto dell’olio di Oliva. Sicuramente non resiste alle temperature del bagnomaria, cioè nella digestione breve che dura da una a tre ore, lo useremo invece nella macerazione lunga e al buio
Essendo ricco di omega 3 è fortemente antiossidante, internamente nell’alimentazione contrasta l’azione delle prostaglandine agendo bene come antinfiammatorio, ma contrasta anche la crescita delle cellule del tumore della prostata.
Olio di vinaccioli
Olio leggero, rassodante e idratante. Impiegato nei cedimenti della pelle, (interno coscia, glutei, braccia, collo e decoltè) e per l’invecchiamento precoce. Esso si adatta bene alle pelli miste.
Stimola la microcircolazione e cura le varici.
Resiste un poco al calore e poco alla luce e quindi è più adatto alla macerazione lunga buia e fresca.
Non contiene vitamina E ma polifenoli antiossidanti, è indicato per pelli sensibili e delicate essendo nutriente ed emolliente.
E’ considerato fra i migliori olii contro l’irrancidimento.
Olio di avocado
E’ indicato soprattutto per pelli secche e mature, sensibili, atone e spente, esso è altamente emolliente e grazie alle sue vitamine penetra bene nella pelle, la nutre e le dona elasticità.
Ha proprietà riepitelizzante e restitutiva, contiene la vitamina B e D.
Quest’olio è termoresistente, quindi si presta alla preparazione degli oleoliti a bagnomaria e nella digestione o macerazione solare.
Olio di sesamo
Questo olio invece viene raccomandato soprattutto per pelli grasse dalle quali è assorbito molto bene, pelli secche, miste o danneggiate.
Esso è emolliente, elasticizzante, nutriente e ricco di calcio, magnesio, zinco, potassio e fosforo; Inoltre è termostabile.
Olio di nocciolo
Utile a pelli miste o acneiche e soggette a punti neri.
Tonifica e astringe agendo sulle smagliature e sulle cicatrici. Elasticizza, nutre, rigenera e idrata la pelle curandola. Inoltre è ottimo sui capelli, è leggero e termoresistente.
Olio di rosa mosqueta
Ricco in acidi grassi essenziali e tocoferolo.
Adatto a pelli secche con eczemi e cicatrici, danneggiate e irritate e per pelli mature.
Rigenera le cellule della pelle, è antirughe e idratante.
E’ un olio termolabile, e rispetto agli altri è molto costoso.
Oli fissi consigliati per vari tipi di pelle.
Pelli secche
Sesamo, Argan, Borragine, Germe di Grano, Rosa Mosqueta, Mandorle Dolci, Cotone, Cartamo, Ribes Nero, Camelia.
Pelli grasse
Jojoba, Melone, Neem, Ribes Nero.
Pelli miste
Jojoba, Vinaccioli, Sesamo, Cocco, Nocciole, Camelia.
Pelli sensibili e delicate
Albicocca, Baobab, Borragine, Camelia, Cotone, Enotera, Jojoba, Mandorle dolci, Melone, Oliva.
Pelli danneggiate e irritate
Albicocche, Baobab, Camelia, Germe di Grano, Rosa Mosqueta, Mandorle Dolci, Melone, Oliva, Ribes Nero, Sesamo, Tè Bianco, Ricino.
Pelli macchiate
Germe di Grano, Macadamia, Calophille.
Pelli mature
Argan, Borragine, Camelia, Canapa, Lampone, Rosa Mosqueta.
Blog fatto benissimo, grazie mille
Qual è il criterio per stabilire se una pianta va fatta macerare al sole o al buio?
Grazie
Buongiorno Michela,
Il buio protegge la chimica delle piante, la luce esalta l’aspetto energetico della preparazione.
Gli antichi esponevano alla luce del sole e della luna le tinture (e non solo) anche per fare avvenire con l’alternanza di fresco notturno e calore diurno il processo della cobazione, che è una specie di dinamizzazione energetica.
Il fresco ed il buio sono preferiti dai fitoterapeuti in quanto ritardano la denaturazione delle molecole chimiche ritenute, qui, le uniche responsabili dell’efficacia del rimedio vegetale e, anche a livello sintomatico, mi sembra abbastanza corretto.
Gian Luca